E' allarme manodopera
19/05/2022

Non è questione di personale qualificato o meno, perché al settore turistico mancano proprio gambe e braccia, come da più parti si lamenta. E come accade da anni negli alberghi stagionali, di mare e montagna, lago e collina, dovranno essere ancora una volta i componenti del nucleo famigliare a doversi rimboccare le maniche e sopperire a questa carenza.
Alla cucina pensa uno dei familiari, la mamma oppure la zia, il babbo o persino il figlio se ha frequentato la scuola alberghiera (cosa che purtroppo accade sempre meno). Alla reception si alternano i figli o i cugini, così come al bar e in sala, supportati da qualche collaboratore.
Nell’hotel stagionale tutti sono motivati e intenti a produrre un’ospitalità calorosa e accogliente, familiare, certamente non di lusso. E’ un modello che può reggere ancora, se si ospitano cento clienti per un periodo breve (due/tre mesi). Portare i piatti a tavola non richiede know-how, bastano un paio di esempi per emulare il servizio degli hotel migliori. Quello che manca sono dunque quei collaboratori, soprattutto giovani, ragazzi e ragazze, anche inesperti ma felici di lavorare in un settore economico tra i più importanti del nostro Paese, per crescere, essere guidati e pagati per un centinaio di intense e laboriose giornate.
In sostanza, basta una famiglia unita per garantire la necessaria empatia che attiva i collaboratori estivi per questi ruoli polivalenti: cameriere ai piani e lavanderia, camerieri-baristi, aiuti di cucina … giovani soprattutto. Il personale dipendente in hotel non ha job description e non è “specializzato” per un solo impiego. E’ multitasking e come tale pretende forme di retribuzione extraordinarie per fare anche quello sforzo in più che in un hotel stagionale a “gestione familiare” è all’ordine del giorno. L’albergo stagionale funziona meglio, infatti, quando è guidato dal gestore-patron con la sua famiglia, supportata da dipendenti esecutivi che fanno tutto quello che serve in cambio di un buon salario, di tre pasti quotidiani (anche quando sono di riposo) e se possibile dell’alloggio.



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